Capita a volte di vivere strane correnti cariche di nostalgia, come se all’improvviso, in una giornata senza tempo e senza vento, si alzasse in un battibaleno un vortice d’aria caldo e freddo insieme.
E così, la mente, seppure tenta di non cedere, si lascia trasportare dondolata in questo stato sospeso di malinconia che trova sfogo in un pizzico di anima lì pronta a fare capolino tra iride e palpebra.Non esiste un perché, almeno non evidente. Assomiglia tanto a quel moto ondoso che inizia all’orizzonte e, man mano che si avvicina alla costa, cresce, cresce, cresce ancora. Un’onda. Sempre più alta, più blue, più profonda. E quando credi sia lì per esplodere in bianca schiuma marina, torna pian piano ad appianarsi, restando agitata solo nel fondo.
Solo piccoli accenni di malinconia, inspiegabili, che rendono lo sguardo di ciascuno di noi diverso, sospeso, profondo, multiforme. Ora tutto è a colori, ora tutto è grigio passando per toni di blue.
O magari è bipolarismo.
*Blue: triste

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