Dirlampa

Dirlampa
Sampietrini impazienti aspettano di essere sgorgati da acqua in concerto
Battuti da gocce piene di voglia di picchiare forte
che a stento si trattengono
E le vedi, 
caricare su quei piatti usurati e nerastri
e quel tamburo d’asfalto

Dirlampa 
Il concerto è partito
Alberi applaudono maestosi e malconci
pura contraddizione di questi tempi moderni
accompagnando con un clap questo spettacolo solitario 

Dirlampa e piove 
non riesco più a distinguere il fremere della mia pentola in ebollizione su quei fuochi irruenti
e il frastuono di te nella mia testa vacante
E non so dove sei
se verrai
sotto quale inganno ti metti al riparo e ti senti sicuro 

Dirlampa e non importa
so che nessun bagliore sarà più intenso di quando avverrà l’incontro 
tra i miei occhi pieni di malinconia e il tuo sguardo pieno di disperazione 
Anche se durerà un istante
Amore

*dirlampa: il cielo lampeggia